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19 April 2007

MODENA - INGEGNERIA DEL VEICOLO - Ultimo esame 2007 di Disegno di Carrozzeria

Con gli elaborati dell'ultimo gruppo, chiudiamo la carrellata relativa all'Anno Accademico 2006/07.
All'interno di questo gruppo, uno dei membri, Daniele Cervelli, si è dimostrato particolarmente attivo: a Lui sono dovuti gli innumerevoli schizzi e bozzetti di design (ed anche a valenza tecnica), dei quali Ve ne presentiamo alcuni particolarmente significativi per la corretta comprensione degli elaborati stessi.

UNIVERSITÀ degli STUDI di MODENA e REGGIO EMILIA
FACOLTÀ di INGEGNERIA
SEDE di MODENA
DISEGNO DI CARROZZERIA
Docente:
Prof. F. FERRARI
Anno Accademico 2006 – 2007
Studenti:
Daniele Cervelli
Armando Gabriele
Michele Mattetti
RELAZIONE SULLA REALIZZAZIONE DI UN COMPLESSIVO DI CARROZZERIA PER UN AUTOVEICOLO

FORMA DELLA CARROZZERIA
PRESENTAZIONE FIGURINI
Nella realizzazione del disegno il primo passo effettuato è stato quello di intuire le forme principali della carrozzeria, ricavando linee base su cui poi costruire l’intero modello.
All’inizio non è semplice, come dice il prof. Ferrari, si è colpiti dalla “sindrome del foglio bianco”. Poi tutto diventa molto più facile, quando da una linea messa lì per caso si intravede la conformazione che potrebbe avere, ad esempio, il prospetto anteriore dell’auto. Infatti si è partiti proprio da questo, disegnando a matita le forme del prospetto anteriore insieme alla forma da assegnare ai fari e delle prese d’aria .
Inizialmente si è lavorato sul design dell’auto, trascurando gli aspetti funzionali dei vari componenti.
All’anteriore sono state prese in considerazione varie fisionomie, cercando soprattutto una certa corrispondenza tra la forma dei fari e la forma delle prese d’aria in modo da conferire all’auto un certo “carattere”.
Di fatto è esteticamente la zona più delicata, quella che colpisce di più .
La parte stilistica del lavoro è stata poi, come spesso accade, oscurata da esigenze funzionali dei vari organi che, come vedremo, hanno comportato delle modifiche radicali, tuttavia è stata una fase importante e basilare del progetto.



Oltre ai prospetti è stata effettuata anche una rappresentazione in tre dimensioni della carrozzeria, sia in vista anteriore che in quella posteriore.
Come in precedenza si sono valutate varie forme, alcune anche un po’ estreme (non rappresentate ), per cercare di visualizzare il fianco della vettura.
Da questi figurini ci si è concentrati sulla forma della presa aria motore laterale, le prime indicazioni per lo sportello ed il finestrino.
La presa d’aria laterale è stata poi successivamente modificata e suddivisa in due parti :
• una di sezione maggiore per il passaggio del flusso d’aria all’interno del cofano motore,
• una di sezione minore che alimenta il flusso d’aria che passa sotto la vettura e fuoriesce dal diffusore posteriore.

È interessante notare la differenza tra i bozzetti iniziali e quelli effettuati alla fine del lavoro. Osservando le diverse figure si intuiscono le varie modifiche apportate durante la realizzazione ed il vero e proprio processo evolutivo del modello .
I bozzetti iniziali sono stati un punto di riferimento ed una linea guida per la realizzazione del progetto.

Realizzazione del modello in scala

Realizzati i bozzetti si è passati al disegno in scala della carrozzeria.
Prima di affrontare la scala definitiva ( 1: 5 ) si è preferito riportare il disegno su una scala più piccola ( 1 : 20 ) .
Tale scelta è stata presa per avere, con una scala più piccola, una visione d’insieme della vettura e per capire meglio come affrontare il disegno.
Sul foglio da disegno A4 è stato riportato il layout meccanico e le misure caratteristiche.
Sono stati così fissati la misura della carreggiata anteriore e posteriore , il passo , le dimensioni delle ruote anteriori e posteriori, l’altezza da terra della vettura, le dimensioni delle sospensioni ant. e post., gli ingombri del motore e la sua posizione rispetto al telaio, l’angolo di attacco, i punti fondamentali che caratterizzano la posizione di OSCAR ( il manichino regolamentale ) e gli angoli di vista .
Una volta posizionati i vincoli sopra citati il disegno di primo tentativo della carrozzeria è stato tracciato a matita a mano libera .

Infine si è passati alla realizzazione del disegno su scala 1:5 effettuando lo stesso procedimento per quello in scala 1: 20 riportando sul foglio di dimensioni maggiori (50*70 mm) le misure ed i vincoli fondamentali .
La presenza del disegno su scala minore ha facilitato il tracciamento delle linee principali, ad esempio la linea di massima altezza della parte anteriore, la lunghezza dello sportello e la linea di massima altezza della parte posteriore .
Tuttavia i lineamenti delle forme definitive sono stati determinati dopo non pochi tentativi .
Effettuando prima il fianco è stata definita l’altezza massima dell’auto , la curvatura del lunotto anteriore, la forma del finestrino, la fisionomia dello sportello, posizione e forma dei fari anteriori e posteriori ed infine le due prese d’aria laterali.
Nel tracciare il cofano e il lunotto anteriore è stato tenuto conto dell’angolo di vista che deve essere non inferiore ad un determinato angolo critico ed inoltre della traiettoria che il punto più alto di Oscar percorre attorno al punto H .
In caso di urto o di violenta decelerazione la testa di Oscar non deve venire a contatto con il vetro del lunotto anteriore.
Successivamente passando alla pianta sono state definite le forme del lunotto posteriore ed anteriore, tenendo sempre conto degli angoli di vista.
Il passaggio successivo è stata la realizzazione dei due prospetti anteriore e posteriore attraverso lo studio delle sezioni trasversali effettuate in punti ben precisi del fianco.
I prospetti ottenuti sono infatti l’unione di più tratti presi da sezioni diverse.
Nella parte anteriore della vettura le due prese d’aria convogliano il flusso che lambisce i radiatori per il raffreddamento del motore.

L’aria che entra ad una temperatura prossima a quella ambiente ne esce ad una più alta attraverso aperture lunghe e sottili ricavate sulla parte interna della bombature dell’avantreno.
Con questa soluzione l’aria calda segue le forme laterali della carrozzeria ed arriva nella parte posteriore evitando in questo modo di far fuoriuscire il flusso in direzione trasversale.
La presa d’aria laterale alimenta il motore oltre a favorire il raffreddamento del cofano motore.
L’aria che entra dalla presa d’aria laterale fuoriesce dagli sfoghi ricavati nel posteriore di forma rettangolare.
Nella zona in basso al centro dell’anteriore è stata ricavata una presa d’aria che alimenta il fondo vettura , il flusso che entra da questa apertura percorre il fondo dell’auto e fuoriesce dall’estrattore posteriore. Il flusso del fondo vettura è alimentato anche dal flusso d’aria che entra nelle piccole aperture laterali .
Il diffusore posteriore è quindi l’elemento che garantisce un certo valore di deportanza all’autovettura.
Una modifica alternativa ( non rappresentata nei disegni ) è quella di posizionare una appendice aerodinamica sul cofano posteriore ( ad esempio un nolder ) per incrementare i valori di deportanza che si andrebbe a sommare al contributo dato dal diffusore oltre a permettere una migliore efficienza dello stesso .


La modifica al finestrino è stata adottata in seguito alla visualizzazione delle sezioni assiali. In corrispondenza dello sportello le linee non sono coerenti tra loro, questo fa sì che il finestrino nel modo in cui è stato disegnato ha assunto una curvatura accentuata, questo poteva comportare la sua mancata chiusura.
Per evitare di modificare gran parte del disegno è stata adottata una soluzione di compromesso e cioè quella di effettuare l’apertura di solo una parte del finestrino.
La dimensione della parte apribile è stata presa in modo da comprendere la zona dove le sezioni assiali sono parallele tra di loro.

La soluzione adottata non compromette la visibilità laterale, inoltre la parte apribile comprende in vista laterale la testa di oscar.


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