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17 January 2008

1° SESSIONE D'ESAME DISEGNO DI CARROZZERIA - INGEGNERIA DEL VEICOLO - Lo studio del gruppo 10 (telaio originale Maserati)

Sempre nell'ambito della 1° sessione d'esame di Disegno di Carrozzzeria, nella giornata conclusiva del 3 gennaio anche il gruppo 10 ha superato l'esame finale, grazie allo studio che pubblichiamo.
In questo caso il layout Maserati originale è stato rispettato in tutto (telaio - giro porta - parabrezza, ecc.). Lo studio e semplice e razionale, pur con alcune ingenuità risolvibili.

Come di consueto, oltre agli elaborati, pubblichiamo anche la relazione tecnica degli studenti.
TESINA DEL CORSO DI DISEGNO DI CARROZZERIA
Amato Luigi Daniele
Fenili Francesco
Marangoni Alvise
ANNO ACCADEMICO 2007/2008
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INDICE
INTRODUZIONE 3
SCELTE TECNICO-STILISTICHE 4
Posizione di Oscar 5
Altezza da terra 5
Cofano anteriore 6
Cofano posteriore 6
Specchietti retrovisori laterali 6
Presa d’aria laterale 6
Presa d’aria anteriore 7
Tettuccio rigido asportabile 7
Cristallo laterale 8
Indicatori luminosi 8
Ruote 9
Targa d’immatricolazione 10
CONCLUSIONE 11

INTRODUZIONE
Il nostro prototipo è nato sulla base della Maserati MC12, un’auto estrema e dedicata
quasi esclusivamente al mondo delle corse. Una volta assegnato il lay-out, abbiamo
pensato ad un’auto che potesse esprimere tutte le doti del suo propulsore ma, allo stesso
tempo, racchiudesse eleganza ed esclusività, che fosse un simbolo all’interno del suo
segmento.
Abbiamo così ottenuto una forma morbida e filante senza esagerare con gli spigoli o con
prese d’aria troppo vistose. Nel suo complesso molti elementi richiamano al cuore sportivo
come i vistosi passaruota, il battitacco ai lati e i quattro scarichi ma sempre cercando di
esaltare la maestosità dell’auto in sé.
Da subito è stato deciso di adottare lo stesso telaio nella sua completezza delle forme
mantenendo il disegno del curvano, il giroporta e il roll-bar uguali a quelli dell’auto
originale.
Siamo stati costretti ad adottare alcune leggere modifiche sulla meccanica in generale per
poter permettere che tale vettura possa essere omologata a circolare su strada anche se,
per il limitato numero di esemplari previsti, la norma non risulta così severa come per
un’auto di serie.
In seguito verranno commentate le scelte che maggiormente hanno segnato le linee di
questa carrozzeria cercando di dare una motivazione anche se non risulta così semplice
quando si disegna un particolare per il proprio gusto estetico.




SCELTE TECNICO-STILISTICHE
Come già accennato, in questo capitolo verranno presentate le scelte effettuate lungo lo
sviluppo dell’intero progetto soffermandosi però sulle più importanti, verranno inoltre
tralasciati tutti i valori specifici riferiti ad ogni singolo componente.
I valori principali dettati dalla norma (come altezza minima dei fari, distanza dei proiettori
anabbaglianti, ed altri) potranno essere ricavati dal manuale di regolamentazione e
verificati direttamente sul disegno in allegato.
Posizione di Oscar
La posizione di Oscar, il manichino regolamentare, è stata cambiata rispetto all’originale.
Il punto H è stato alzato sia per migliorare la visibilità, inizialmente ridottissima, sia per
poter installare sulla vettura un sedile regolabile in profondità. Si è valutata anche la
posizione di Oscar dal punto di vista della comodità e dell’abitabilità.
Avendo disegnato un’auto dedicata non solo al mondo delle competizioni, ma anche alla
circolazione su strada, abbiamo posizionato Oscar in una posizione più comoda, con il
busto più eretto. In questo modo, la posizione di guida risulta leggermente più raccolta e
gli angoli formati tra gli arti risultano pressoché ottimali, avendo osservato inoltre la
distanza da tutti i comandi.
Volendo valutare anche la sicurezza, parametro principe che non abbandona mai nessuna
fase del progetto, abbiamo considerato Oscar munito di casco e, in caso di impatto, il
torace può appoggiarsi al volante senza che la testa entri in contatto con il tetto o con il
parabrezza.
A pagina seguente sono riportate le due posizioni di Oscar. Quella con il punto H inferiore
rappresenta la configurazione originale, con il busto piuttosto sdraiato, l’altra invece è la
posizione da noi adottata dove si nota appunto una posizione più eretta e più comoda con
un punto H più alto da terra.
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Fig. 1 Posizione di Oscar.
Altezza da terra
La vettura risultava inizialmente troppo bassa da terra con un’altezza minima di appena 60
mm. Si è provveduto in una prima fase a sollevare l’auto fino ad un’altezza minima di 140
mm, valore leggermente superiore a quello della norma. Si è assunto un valore
leggermente superiore sia per essere in favore di sicurezza in sede di omologazione sia
perché il lay-out fornitoci riporta un’altezza da terra a ruote indeformate, superiore dunque
a quella misurabile nel caso reale. Fattore che non è stato tralasciato è che la vettura
presenta un’altezza da terra differente se misurata in corrispondenza dei due centri ruota,
si nota infatti come il pianale non sia parallelo al suolo.
In accordo con la nostra linea di progetto, abbiamo deciso di mantenere questa
caratteristica anche se in fase di sviluppo ha complicato sensibilmente la realizzazione del
piano di forma della carrozzeria.
Cofano anteriore
Il cofano anteriore presenta una curvatura molto dolce nella parte centrale che si accentua
solamente in prossimità del passaruota.
Diverse sono le ragioni di questa scelta. Prima di tutto si è voluto mantenere la linea
filante anche all’anteriore richiamando in parte le curve del posteriore. Come secondo
aspetto, ma sicuramente non meno importante, si è garantito in questo modo l’angolo
minimo di visibilità per l’intera estensione del cofano, particolare che di solito viene
trascurato per lasciare lo spazio a vistosi parafanghi che compromettono la visibilità.
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Cofano posteriore
Un aspetto che non è stato dimenticato è l’accessibilità agli organi meccanici.
È stato realizzato un cofano posteriore di ampie dimensioni per dare una continuità alla
linea del tetto, per minimizzare le perdite fluidodinamiche ma soprattutto per garantire un
ampio accesso agli organi meccanici considerate le dimensioni importanti del sistema
moto-propulsore.
In questo modo si è riusciti a garantire una buona manutenibilità senza compromettere lo
stile.
Passaruota
I passaruota risultano piuttosto pronunciati, delineati da uno stretto raggio di raccordo che
collega il parafango con il punto più esterno della carrozzeria.
Anche in questo caso si è voluto soddisfare sia un puro piacere estetico che la funzionalità.
Avendo una carreggiata molto ampia risulta necessario riprodurre degli spessi passaruota
in modo da mantenere il resto della carrozzeria più snello e sinuoso. In tal modo si riesce
inoltre a svincolarsi dalle misure delle carreggiate stesse creando una fiancata con una
desiderata curvatura in pianta.
Specchietti retrovisori laterali
Per completezza si è voluto rappresentare anche una possibile soluzione di specchietto
laterale. Si è cercato un buon compromesso tra funzionalità, e dunque misure minime, e
conservazione dello stile della vettura. L’intento è stato di cercare delle geometrie
affusolate che non creassero interferenze fluidodinamiche. Soltanto uno studio molto
dettagliato, tralasciato in questa sede, potrebbe valutare l’eventuale insorgere di fastidiosi
fruscii.
Presa d’aria laterale
Dovendo garantire un consistente afflusso d’aria ai radiatori laterali dell’olio è stata
studiata una presa d’aria collocata sul fianco dell’auto. Le dimensioni e la geometria
devono essere verificate attraverso uno studio CFD al calcolatore in modo da massimizzare
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la portata d’aria necessaria, e dunque lo scambio termico, senza però pregiudicare la
resistenza aerodinamica della vettura.
Parte della portata d’aria che entra attraverso la presa, dopo aver raffreddato il radiatore,
garantisce sia il corretto scambio termico del gruppo frenante posteriore, sia la
diminuzione della pressione che si crea sotto il passaruota per la decelerazione che subisce
il flusso all’interno del parafango.
Si è cercato di disegnare una presa d’aria che però non risultasse pericolosa nel caso di
impatto contro un pedone, né che contrastasse con la morbidezza della linea dell’auto.
Quella presentata nel progetto sembra possa essere il migliore compromesso.
Presa d’aria anteriore
L’anteriore è caratterizzato da tre imponenti prese d’aria. Quella centrale è stata collocata
maggiormente per estetica, per “interrompere” la linea del grosso muso, e per assicurare il
necessario afflusso d’aria al radiatore dell’eventuale climatizzatore.
Le prese d’aria posizionate più in basso e lateralmente sono invece dedicate ai radiatori
dell’impianto di raffreddamento del motore.
Analogamente a quanto accade per le prese d’aria posizionate sul fianco, anche queste
consentono l’afflusso d’aria all’impianto frenante anteriore e alla diminuzione della
pressione sul sottoscocca.
Non è stato realizzato un vero e proprio studio riguardo la sicurezza del pedone in caso di
impatto, si è cercato comunque di disegnare forme arrotondate e una curvatura
longitudinale del cofano che non permetta l’urto della testa del pedone contro il
parabrezza.
Tettuccio rigido asportabile
È stato conservata l’idea del tettuccio rigido asportabile come nella versione originale solo
che si è variata leggermente la curvatura per garantire una buona abitabilità in seguito alla
modifica della posizione di Oscar. Anche in questo caso si è verificato l’assenza di
interferenza tra conducente e carrozzeria in caso di impatto.
La superficie esterna del tettuccio riporta una leggera incavatura che diventa più marcata
in corrispondenza della presa d’aria dinamica. Questo particolare è stato disegnato, come

nell’auto originale, sia per un fattore estetico di richiamo delle curve, sia perché si pensa
possa garantire una maggiore guida per il flusso che deve imboccare la presa d’aria
dinamica soprattutto alle elevate velocità.
Sono state realizzate, inoltre, tutte le tenute necessarie per garantire il perfetto
alloggiamento del cristallo posteriore in posizione di completa chiusura.
Tutto ciò è stato pensato e disegnato al fine di non avere nessun sottosquadro dovendo
poter essere asportato senza difficoltà e senza dover intervenire su altre parti della
carrozzeria.
Cristallo laterale
Il cristallo laterale, assieme al disegno della porta e della sua curvatura, è stato disegnato
in modo da poter abbassarsi completamente. La completa escursione viene realizzata sia
grazie l’introduzione di un piccolo deflettore che rappresenta anche la base del supporto
dello specchietto retrovisore laterale, sia grazie alla particolare geometria conferita alla
slitta di scorrimento del cristallo stesso. Quando si desidera abbassarlo si nota come esso,
oltre che avanzare, ruoti seguendo la curvatura della porta. In questo modo si è riusciti a
garantire il completo abbassamento del vetro nonostante la ridotta dimensione della porta
e soprattutto del giroporta.
Particolare attenzione è stata dedicata all’apertura della portiera. Si prevede infatti l’utilizzo
di cerniere fluttuanti che oltre a permettere la rotazione dello sportello consentono una
leggera traslazione dello stesso al fine di garantire una corretta e ampia apertura data la
pronunciata bombatura in prossimità del taglio della porta.
Indicatori luminosi
L’auto risulta completa di tutti gli indicatori luminosi. È infatti predisposta, nella parte
anteriore, di proiettori anabbaglianti, abbaglianti, indicatori di direzione e luci di posizione;
nel posteriore, invece: delle luci di arresto (compresa la terza luce centrale), luci di
posizione, illuminazione della targa, indicatori di direzione, catadiottro, fari retronebbia e
proiettori per la retromarcia.
Un particolare sguardo merita il gruppo ottico posteriore che richiama le linee della
sorellina più piccola, la maserati grand sport. Si è cercato dunque di creare un filo
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conduttore con le auto che l’hanno preceduta in modo da portare avanti lo spirito e le
linee del tridente.
Il faro anteriore è composto da due gruppi ottici standard “hella” dedicati al proiettore
anabbagliante e a quello abbagliate. Per le dimensioni e la geometria dei gruppi ottici
“hella” si rimanda all’allegato 1.
Ogni singolo dispositivo rispetta le dimensioni, la collocazione e la colorazione del vetro
indicate nella norma per l’omologazione.
Ruote
La dimensione degli pneumatici è stata mantenuta uguale a quella riportata sul lay-out
originale. Si è solo pensato di modificare il disegno del cerchione in modo che potesse
essere simbolo di sportività senza mai dimenticare l’eleganza di quest’auto.
Il cerchione appare, come l’originale, di grandi dimensioni (19 pollici) ma in questa
versione presentata appare più snello, con una razza più sottile e rastremata. Non a caso
le razze richiamano il tridente, simbolo di questa casa automobilistica, come se volessero
esprimere la superiorità dell’auto senza però esagerare.
Avendo modificato l’intera carrozzeria cambiano di conseguenza anche i pesi e la loro
distribuzione sui due assali. Solo un’accurata analisi della dinamica della vettura sarà in
grado di stabilire i valori più indicati degli angoli di Camber e di convergenza da adottare in
modo da garantire ottime prestazioni su strada e in pista. In questo caso, per semplicità,
le ruote vengono rappresentate con gli angoli sopraccitati nulli.
Inoltre si è pensato di mantenere un tipo di fissaggio a “monodado” così da non dover
stravolgere la geometria del gruppo ruota, mantenendo dunque il lay-out originale.
Si riporta in seguito il disegno del cerchio completo.
Fig.2 Cerchio completo.
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Targa d’immatricolazione
Il paraurti posteriore dispone di un alloggiamento per la targa d’immatricolazione. La
superficie in basso rilievo richiama con le sue linee sia la presa d’aria anteriore sia i tratti
dei gruppi ottici posteriori. Anche in questo caso, come riportato dalla norma, la targa è
dotata del dispositivo di illuminazione che però è ricavato all’interno di due tasche lungo i
due tratti verticali inclinati del paraurti.
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CONCLUSIONE
Nonostante le varie difficoltà incontrate durante le diverse fasi di sviluppo del progetto per
la complessità del lavoro siamo riusciti ad esprimere la nostra idea: una forma che ci
piacesse e che potesse abbinarsi a questo tipo di auto, che fosse realizzabile e che potesse
piacere soprattutto agli amanti delle auto sportive.
Questo è il nuovo “vestito” che abbiamo confezionato per la già esistente Maserati MC12.

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